Attrice e produttrice cinematografica francese. Nata da padre algerino e madre tedesca,
cominciò a recitare giovanissima in produzioni teatrali ed esordì sul set cinematografico
nel 1969 con
Si salvi chi può di Bernard Toublanc-Michel. Nel 1972 entrò
a far parte della Comédie Française, storica e intellettuale compagnia teatrale
francese, segnalandosi per una felice interpretazione nella
Scuola delle mogli
di Molière, diretta da Pierre Dux. Donna affascinante e sensuale, fu l'attrice
prediletta di molti registi di culto, che le attribuirono ruoli ambigui e di
spessore. In ambito cinematografico si affermò con
Lo schiaffo (1974)
di Claude Pinoteau e, in particolare, grazie all'intensa e matura interpretazione
di
Adele H., una storia d'amore (1975) di François Truffaut; per entrambe
le pellicole vinse il David di Donatello come miglior attrice straniera. Mostrata
una notevole versatilità, che le permise di adattarsi sia a ruoli drammatici sia
leggeri, l'
A. confermò il suo talento con
L'inquilino del terzo piano
(1976) di Roman Polanski;
Nosferatu, il principe della notte (1979) di
Werner Herzog;
Possession (1981) di Andrzej Zulawski e
Quartet
(1981) di James Ivory, per entrambi i quali vinse la Palma d'Oro al Festival di
Cannes come miglior attrice protagonista;
L'estate assassina (1983) di
Jean Becker;
Subway (1985) di Luc Besson;
Ishtar (1987) di Elaine
May;
Camille Claudel (1988) di Bruno Nuytten, con cui vinse l'Orso d'Argento
al Festival di Berlino come miglior attrice;
La regina Margot (1994) di
Patrice Chéreau;
Diabolique (1996) di Jeremiah Chechik;
La Repentie
(2002) di Laetitia Masson;
Bon voyage (2003) di Jean-Paul Rappeneau;
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano (2003) di François Dupeyron (n.
Parigi 1955).